mercoledì 17 novembre 2010

NEGRAMARO Quel matto sono io.



Ancora una volta mi trovo a commentare artisti di valore.
Possiamo sentire la musica in tanti modi, io l' ascolto con l'anima. Voi?
Molto spesso tratto di musicisti sconosciuti ai più ma questa volta no, infatti mi basta dire Negramaro.
Ascoltavo i Negramaro molto prima che diventassero famosi e posso sicuramente dirvi che questo gruppo italiano, è uno dei pochi che vale la pena commentare.
Originali, creativi, semplicemente bravi artisti.
Casa 69, il loro ultimo album, mi ha emozionato come tutti gli altri loro lavori del resto.
Vi lascio la canzone che mi rappresenta di più: QUEL MATTO SONO IO :),Musica e Testo.
Posso fare una dedica? Certo è il mio blog.
La dedico alla mia gigiussh.



NEGRAMARO QUEL MATTO SONO IO. 


Ho sentito dire che c’è un matto in giro con le tasche
piene di parole e sogni che nessuno ha realizzato
e non sa coltivare se non dentro la sua testa vuota
e dentro le speranze di chi non ha mai deciso niente
sono ancora avvolti in cellophane e carta d’alluminio
e pesano di tutti quei rimpianti che ogni uomo ha dentro
e pensano che siano ottimi rimedi contro il tempo
perché possa un giorno muoversi in un altro senso

ho sentito dire che quel matto è ancora in giro adesso
vomita parole da un megafono che resta spento
e non si dà mai pace fino a quando ogni sguardo è appeso
alle sue tasche ancora troppo piene di conigli e fiori
e solo adesso me ne rendo conto che non c’è nessuno in giro
e che è soltanto quel che penso mentre poi mi guardo intorno
ciò che vedo è il mio riflesso su uno specchio troppo stanco
di morirmi sempre addosso


quel matto son io
che vorrebbe un cappello più grande
ed un paio di mani più attente
che nasconda bene perfino alla gente
il segreto
di quel che son io
che se avessi un cappello più grande
ti terrei da quel mondo distante
tra fiori e conigli non pesa alla gente
il segreto di te
tra fiori e conigli perfino la gente ha paura
di me

ho sentito ridere dell’uomo e delle debolezze
ogni volta che per ogni sbaglio ha perso le certezze
dentro a quel cilindro nero non nasconde più sorprese
solo quello che rimane senza trucco e senza attese
sembra un pozzo senza fine e senza fiori da mostrare
i conigli tremano non sanno più scappare
poi mi guardo intorno
è sbiadito il mio
riflesso su quello specchio troppo stanco
di morirmi sempre addosso

quel matto son io
che vorrebbe un cappello più grande
ed un paio di mani più attente
che nascondan bene perfino alla gente
il segreto
di quel che son io
che se avessi un cappello più grande
ti terrei da quel mondo distante
tra fiori e conigli
non pesa alla gente
il segreto
di quel che son io
tu sai chi sono io
che se avessi un cappello più grande
ti terrei da quel mondo distante
tra fiori e conigli
non pesa alla gente
il segreto di te
tra fiori e conigli
non pesa alla gente
il segreto di me
tra fiori e conigli
perfino la gente
ha paura di me.

Nessun commento:

Posta un commento